02/06/2023 , Pubblicato da Roberto Bucci

Novità

Benvenuto Andrea Mirasola: il campione regionale più giovane d'Italia

L'allenatore più giovane in Italia a vincere un titolo regionale entra a far parte della famiglia Foxes

Un grosso colpo di mercato quello messo a segno dal direttore sportivo Lorenzo De Simone che porta alla corte del Volpiano Pianese l'allenatore del momento nel settore giovanile piemontese: Andrea Mirasola. Il tecnico del Lascaris è fresco vincitore con i suoi Under 17 del titolo regionale e si appresta ad affrontare le Fasi Nazionali, il più giovane d'Italia a compiere quest'impresa all'età di 27 anni; dato che fa di lui un predestinato della panchina accolto dal nostro DS con entusiasmo dopo un lungo corteggiamento «Sono 3 anni che cerco di portare Andrea a Volpiano e finalmente ci siamo riusciti. Sono sicuro che sia l'inizio di una grande collaborazione».


A confermare la lunga trattativa è lo stesso Andrea che all'interno della nostra Società andrà a ricoprire il ruolo di tecnico degli Under 14 e collaborerà insieme al Responsabile dell'Attività di Base Nicola Di Biase avendo la Responsabilità Tecnica all'interno della nostra Academy Juventus «Con Lorenzo ci conosciamo da tre anni, non abbiamo mai lavorato insieme ma è subito nato un bel rapporto fin dalla prima proposta; c'è stata una scintilla, un'intesa sia a livello sportivo che umano. Io sento la stima che ha nei miei confronti e questo tipo di vicinanza. Lui è stato uno di quelli più vicini a me in questi anni, felice dei miei successi. Non era mai andata in porto perché il primo anno c'era la mia pista verso Alessandria, l'anno scorso ho scelto il Lascaris e adesso è arrivato il momento di tornare a casa. Io abito a Volpiano, sono cresciuto a Volpiano, sono di Volpiano e quindi in un certo senso posso dire che si conclude questo flirt nel migliore dei modi; arrivo nel miglior momento possibile per me, da allenatore maturo, vincente nonostante sia molto giovane ho tante esperienze con un buon palmares di risultati. Lavorare nella Società di casa è ancora più stimolante. In più ho avuto un ottimo approccio con Nicola Di Biase e anche questo ha fatto la differenza sulla mia scelta perché mi sono trovato sulla stessa linea d'onda».


Il passaggio dagli Under 17 agli Under 14 non è casuale «Torno a fare un ruolo che ho ricoperto in passato al Pozzomaina crescendo tanti ragazzi arrivati poi al professionismo. Dopo un'annata bella, vincente, stimolante anche l'idea di gestire e seguire l'Academy Juventus per me è motivo di crescita e orgoglio sia per trasmettere le mie idee a più allenatori che raccogliere le idee degli altri allenatori. La scelta dell'Under 14 l'abbiamo voluta io e Lorenzo perché arrivo da anni in categorie superiori però più della categoria ho scelto la Società in primis e nella scelta di quale categoria prendere ha inciso il gruppo squadra; abbiamo visto che l'Under 14 è la squadra che più può essere vicina alle mie corde. Una scelta intanto per dare continuità al mio lavoro di Responsabile della Scuola Calcio e poi abbiamo creduto fortemente in quel gruppo».


Andrea arriva in un ambito come il nostro dove il Settore Giovanile ha brillato nell'ultima annata ma il lavoro da fare sarà altrettanto di valore «Questo non mi preoccupa, il lavoro da fare sarà importante: sicuramente ci sono allenatori che hanno agevolato il mio lavoro perché è una squadra che arriva già con dei concetti, delle idee però il lavoro sarà tanto. Il passaggio dalla Scuola Calcio al Settore Giovanile è importante e cambia tutto, ora per questi ragazzi si inizia a fare sul serio entrando nel calcio dei grandi ma credo che insieme riusciremo a fare questo tipo di transizione; ci sono ragazzi già bravi con dei valori e c'è tutta la voglia di continuare a crescere».


Le idee su come scendere in campo sono altrettanto chiare «Ho sempre cercato di arrivare al risultato attraverso il dominio del gioco, chi mi conosce ha sempre visto una squadra che palleggiava sempre e comunque; il percorso non sarà immediato ma la volontà è questa: dominare le partite e dare dei concetti perché poi questo è il modo in cui i ragazzi crescono e si valorizzano».


La giovane età infine può essere un vantaggio «Le idee sono trasversali, non hanno carta d'identità; l'importante è credere in un certo tipo di calcio, in un certo tipo di percorso. La mia età mi ha portato a fare un certo tipo di formazione e portare determinate idee; altrettanto vero che ho sempre puntato a creare un rapporto empatico con i ragazzi, vero, sincero, leale poi è normale che essendo l'allenatore non saremo mai amici però ho sempre trattato i ragazzi come dei professionisti. Sono un allenatore esigente però la cosa bella è arrivare al campo, guardarsi in faccia e condividere delle emozioni; il calcio è questo, viviamo per le emozioni».

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